Lavoro ibrido e benessere dei dipendenti: le priorità dei CEO fino al 2023

Secondo il 2021 CEO Study :”Find your essential” realizzato dall’IBM Institute for Business Value (IBV), la gestione della forza lavoro distribuita richiede l’adozione di tecnologia agile e modelli di leadership più empatici, oltre che la promozione di una cultura più flessibile e inclusiva

Pubblicato il 07 Feb 2021

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Nel 2020 l’obiettivo condiviso dalla maggior parte dei Chief Executive Officer (CEO) è stato quello di potenziare lo Smart working. Una delle principali sfide dei prossimi anni sarà invece quella di gestire una forza lavoro distribuita: lo pensa il 50% dei CEO di successo, contro il 25% di quelli che hanno ottenuto performance e fatturati inferiori rispetto ai loro pari negli ultimi tre anni. Inoltre, il 77% degli amministratori delegati più performanti a livello mondiale e il 54% dei CEO italiani daranno la priorità al benessere dei dipendenti anche se ciò può influire sulla profittabilità a breve termine dell’azienda.

A fronte di 3000 interviste condotte a livello globale dall’IBM Institute for Business Value (IBV) in collaborazione con Oxford Economics, la nuova edizione del CEO Study:”Find your essential” evidenzia come i CEO più performanti guardino allo sviluppo del post-pandemia investendo tutto in talento, tecnologia e partnership. La versione completa dello studio è disponibile a questo link. Inclusi anche alcuni consigli su come cogliere l’opportunità di focalizzarsi su ciò che può essere essenziale per il successo: scegliere piattaforme tecnologiche flessibili e scalabili come l’open hybrid cloud, investire nel benessere delle risorse, stringere partnership e adottare un approccio di open innovation.

“La pandemia da Covid-19 ha imposto a molti leader di focalizzarsi su ciò che è essenziale, come le proprie persone. Le aspettative di molti dipendenti nei confronti dei loro datori di lavoro sono cambiate in modo significativo. La gestione della forza lavoro distribuita richiede l’adozione di tecnologia agile e modelli di leadership più empatici, oltre che la promozione di una cultura flessibile e inclusiva” interviene Mark Foster, Senior Vice President IBM Services.

Open Hybrid Cloud per un lavoro più flessibile e inclusivo

Nell’ambito di un’altra indagine IBV condotta su oltre 14.000 consumatori a livello globale, il 50% dei lavoratori ha dichiarato di assegnare un peso maggiore aa un’offerta di lavoro flessibile rispetto ad un compenso competitivo o ad una crescita di carriera; e 1 dipendente su 4 prevede di lasciare l’attuale posto di lavoro alla ricerca di una maggiore flessibilità di orario e di sede. Inoltre, solo il 17% dei CEO intervistati ha classificato la diversità e l’inclusione tra i criteri organizzativi più importanti per coinvolgere i dipendenti; sopra la media i CEO italiani, con il 24%.

Per questo, secondo IBM, i leader aziendali dovrebbero offrire un ambiente di lavoro ibrido nel lungo periodo, il che si traduce nel dotare i dipendenti di strumenti digitali e abilitati dal Cloud per favorire la collaborazione, prevenire il burnout (crollo psicologico) e promuovere la cultura aziendale con attenzione alla diversità e all’inclusione.

Grande fiducia nel potenziale di Cloud, IoT e AI e delle partnership

Inoltre, la maggioranza dei CEO intervistati crede nel potenziale offerto dalla tecnologia, quale fattore in grado di influire positivamente sul business negli anni a venire, soprattutto dopo un 2020 particolarmente complesso. Nello specifico, Cloud, Artificial Intelligence e Internet of Things sono considerati da tutti le tecnologie capaci di avvantaggiare le proprie organizzazioni. Anche i CEO italiani mostrano apprezzamento verso queste tecnologie: IoT 79%, Cloud 73%, AI 48%. Tuttavia, più del doppio dei CEO più performanti sono convinti che la sfida principale attualmente sia costituita proprio dalle fondamenta tecnologiche alla base del business.

I CEO di maggior successo ripongono grande fiducia anche nelle partnership: il 63% ritiene che la collaborazione in ottica di ecosistema possa influire positivamente sulle performance aziendali, contro la metà dei CEO meno performanti. Poter contare su una rete di partner permette a ciascuna organizzazione di esprimere al meglio le proprie competenze e capacità, favorisce il confronto e dà impulso all’innovazione. IBM evidenzia che con il crescere della consapevolezza dei CEO sulle modalità per affrontare sfide globali come il cambiamento climatico, gli ecosistemi saranno in grado di svolgere un ruolo determinante nel generare una trasformazione nel lungo termine molto attenta anche alla sostenibilità.

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Immagine fornita da Shutterstock.

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