Lo studio

Il multicloud nel settore pubblico raddoppierà nei prossimi tre anni

I risultati di una ricerca Nutanix: l’istruzione, in particolare, vanta un’adozione doppia rispetto alla media. L’optimum è il modello ibrido per assicurare la massima interoperabilità

Pubblicato il 14 Apr 2022

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Da una ricerca a firma di Nutanix emerge che il multicloud compie grandi passi avanti nel settore pubblico. In particolare, il settore dell’istruzione pubblica vanta un’adozione doppia rispetto alla media globale.

Il multicloud avanza nel settore pubblico

Nel report annuale Enterprise Cloud Index, giunto alla quarta edizione, Nutanix mette sotto la lente i piani che si riferiscono alla diffusione del cloud nel settore.

La ricerca fotografa un’adozione del multicloud superiore rispetto alla media globale, come modello operativo IT primario. Un numero maggiore di organizzazioni del settore pubblico preferisce il multicloud, ma si prevede il raddoppio dal 39% al 67% nell’arco del prossimo triennio.

La gestione dei cloud

Il multicloud rappresenta la principale architettura IT a livello mondiale. La più diffusa sia nel settore privato che in quello pubblico.

Nell’istruzione pubblica presenta un livello di adozione (69%) doppio rispetto alla media globale.

Tuttavia, la sfida cruciale rimane la complessità della gestione dei vari cloud. Infatti, l’85% delle organizzazioni del settore pubblico afferma che una gestione semplificata di cloud diversi aiuta a ottenere maggior successo nel conseguire gli obiettivi stabiliti.

Le sfide più importanti riguardano:

  • costi;
  • cybersecurity;
  • interoperabilità;
  • integrazione dei dati.

Il 75% delle aziende condivide il fatto che l’ideale sia un modello multicloud ibrido, ovvero un modello operativo IT con più cloud sia privati che pubblici, in grado di assicurare la massima interoperabilità.

Le principali sfide nel cloud

Le organizzazioni del settore pubblico devono affrontare diverse sfide legate al multicloud. Ecco le principali:

  • la tutela dei dati su più cloud (49%);
  • la mobilità delle applicazioni (47%);
  • la cybersecurity (46%);
  • la gestione dei costi (45%).

Inoltre, dato che l’87% di tutte le organizzazioni del settore pubblico globale teme la mancanza di alcune competenze IT per stare al passo con le attuali esigenze aziendali, la semplificazione delle operazioni sarà cruciale per molti nel prossimo anno.

Tuttavia, i leader IT si stanno rendendo conto che non esiste un approccio unico al cloud. Infatti, il multicloud ibrido è il modello ideale secondo la maggioranza degli intervistati (75%).

Il modello ibrido punta ad affrontare alcune delle principali sfide legate alle implementazioni multicloud, offrendo un ambiente cloud unificato dove applicare uniformemente le policy di sicurezza e di governance dei dati.

Le organizzazioni del settore pubblico esprimono ottimismo relativamente alla mobilità delle applicazioni, che costituisce un fattore critico per ottimizzare il multicloud.

Nonostante lo spostamento di una o più applicazioni in un nuovo ambiente IT nell’ultimo anno, da parte del 75% delle organizzazioni del settore pubblico, la percentuale è sotto la media dei vari settori (91%).

A spingere per l’adozione di tale modello sono i seguenti fattori:

  • maggiore sicurezza e/o il rispetto dei requisiti normativi (33%);
  • la possibilità di mantenere il controllo (31%);
  • le performance (30%).

Inoltre, il 76% teme che trasferire un carico di lavoro in un nuovo ambiente cloud possa avere costi elevati e richiedere tempo, contro l’80% di tutti gli intervistati nei diversi settori.

Dunque, le organizzazioni percepiscono la mobilità delle applicazioni come meno problematica.

Le priorità IT del settore pubblico nel corso dei prossimi 12-18 mesi comprendono:

  • migliore livello di sicurezza (46%);
  • lo storage (41%);
  • l’adozione del 5G (39%);
  • migliore gestione multicloud (39%).

Infine, gli intervistati del settore pubblico a livello globale ritengono, inoltre, che la pandemia li abbia spinti ad aumentare il loro budget IT in alcune aree. E sottolineano:

  • il potenziamento della loro posizione di sicurezza (55%);
  • l’adozione della tecnologia basata su AI in modalità self-service (50%);
  • l’update dell’infrastruttura IT esistente (40%).

“Per adottare con successo una strategia multicloud ed estendere le funzionalità dal core all’edge”, conclude Chip George, Vice President of Public Sector di Nutanix, “è necessario focalizzarsi sulla sicurezza intrinseca della piattaforma. Le organizzazioni del settore pubblico devono guardare a soluzioni per l’hybrid multicloud che soddisfino i requisiti di sicurezza, offrendo al contempo visibilità, facilità di gestione e applicazione coerente delle policy oltre a un attento controllo dei costi tra i diversi ambienti”.

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