IBM Italia dona 250 mila euro all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo

L’ennesima iniziativa di iniziativa di solidarietà messa in campo da IBM per fronteggiare i terribili effetti della pandemia causata dal Nuovo Coronavirus (SARS-CoV-2)

Pubblicato il 02 Apr 2020

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Dopo aver messo in campo diverse iniziative di solidarietà digitale per fronteggiare gli effetti della pandemia provocata da Covid-19, IBM Italia ha deciso di supportare l’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo con una donazione di 250 mila euro da impiegare nell’emergenza sanitaria. La scelta è ricaduta sulla struttura orobica perché simbolo di una lotta comune e in nome dello spirito di sacrificio dedicato alla cura del più alto numero possibile di vite umane.

La Fondazione IBM Italia ha raccolto le erogazioni liberali del Gruppo IBM in Italia, incluse le consociate Dock, Intesa, Sistemi Informativi e VT-Services, provvedendo, una volta aggiunto il proprio contributo, a effettuare la donazione all’Ospedale. La devoluzione della somma non esaurisce la raccolta dei fondi perché a contribuire sono stati chiamati sia i dipendenti IBM, che i business partner sull’intero territorio nazionale.

Le iniziative di solidarietà digitale messe in campo da IBM

In realtà, questa donazione dà seguito all’impegno senza soluzione di continuità di IBM che dall’inizio dell’epidemia ha attivato numerose iniziative facendo leva sull’impiego dell’innovazione tecnologica per affrontare la situazione emergenziale.

Alla comunità scientifica internazionale, è stata offerta la potenza del supercalcolo per accelerare le ricerche sul Coronavirus con la possibilità di eseguire molto rapidamente un numero molto elevato di calcoli in epidemiologia, bioinformatica e modellazione molecolare. Prima con IBM Summit, il supercomputer dalla potenza di 200 petaflop (200 milioni di miliardi di operazioni al secondo) con cui in pochi giorni si sono potuti identificare 77 composti farmacologici candidati a bloccare gli effetti del virus (potete leggere l’articolo qui). A ruota è nato il Consorzio HPC (High Performance Computing) che unisce organizzazioni governative, aziende e laboratori americani ed eleva a 330 petaflop la disponibilità di potenza per la ricerca (l’articolo dedicato lo trovate qui).

Nel contempo, IBM ha chiamato a raccolta gli sviluppatori di tutto il mondo per creare applicazioni capaci di alleviare i disagi sociali della pandemia, in particolare in tre ambiti: la comunicazione di crisi durante un’emergenza, gli strumenti per migliorare l’apprendimento a distanza e le iniziative per stimolare la collaborazione nelle comunità locali. L’edizione 2020 della Call for Global Challenge (leggete la notizia qui) sarà dedicata non solo al cambiamento climatico ma anche al Covid-19, due gravi problematiche che rischiano di compromettere la nostra salute, il nostro pianeta e la sopravvivenza del genere umano.

Restringendo il campo all’Italia, si segnala l’iniziativa di IBM e Cisco che hanno unito le forze per consentire a oltre 100 mila studenti in Italia di proseguire le lezioni scolastiche da casa mettendo a disposizione la piattaforma di collaborazione Cisco Webex, che unisce funzionalità semplici e intuitive che abilitano l’e-learning ad un servizio di assistenza a supporto di docenti e studenti (rimandiamo alla lettura di questo articolo).

Per alleviare ulteriormente l’onere delle aziende, IBM ha fornito gratuitamente soluzioni che abbracciano AI, dati, sicurezza, integrazione, video e altro ancora attraverso il public cloud come IBM Cloud, IBM Aspera, IBM Security ecc.Infine, ha aperto un portale dedicato alla solidarietà digitale (a cui si può accedere direttamente da qui) con l’obiettivo di sostenere tre particolari ambiti: contribuire a garantire la continuità scolastica, favorire la creatività e l’impegno delle startup e dei developer, fornire strumenti alle piccole e medie imprese.

Immagine fornita da Shutterstock.

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