Data protection

Data privacy: il 57% rifiuta i contatti da canali non autorizzati

Secondo una ricerca condotta da Zeotap, tutelare la privacy può avere un forte impatto sui profitti aziendali, contribuendo ad aumentare o a erodere la fiducia dei consumatori

Pubblicato il 10 Mag 2022

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Una ricerca a firma di Zeotap indaga l’impatto commerciale della data privacy sui profitti aziendali.

Dallo studio emerge che oltre la metà degli utenti rifiuta i contatti da canali non autorizzati. Ecco perché.

L’importanza della data privacy

Secondo Zeotap, la data privacy può avere un forte impatto sui profitti aziendali. Infatti la tutela della privacy può contribuire ad aumentare o a erodere la fiducia dei consumatori.

Le aziende che non si rapportano in modo non adeguato alla data privacy rischiano di perdere guadagni o di ricevere sanzioni da parte delle autorità competenti.

Il 57% ha infatti dichiarato che cesserebbe di avere i legami con un’azienda che li contatta mediante canali non autorizzati.

Inoltre, nell’ultimo anno il 60% dei consumatori ha acquisito maggiore consapevolezza nei confronti delle informazioni personali che condivide con le aziende.

Nonostante le norme come il GDPR, soltanto il 40% dei consumatori sa e percepisce di possedere il controllo e sicurezza rispetto all’utilizzo delle proprie informazioni personali da parte delle aziende con cui entra in contatto.

Il 62% degli intervistati mostra un’inclinazione maggiore a comprare da marchi che assicurano di non condividere le loro informazioni personali con terze parti. Inoltre, il 58% di loro sarebbe maggiormente disposto a raccomandare quell’azienda ad amici e familiari.

Infine, il 57% dei consumatori dichiara propensione a tagliare i ponti con un’azienda nel caso di contatti tramite un canale a cui non abbiano fornito il consenso.

Lo studio

Zeotap, la Customer Data Platform di nuova generazione, ha rilasciato il rapporto, intitolato “The value exchange: unveiling the commercial impact of customer data privacy”, frutto delle interviste di 3mila consumatori nel Regno Unito, Germania e Spagna.

La ricerca fotografa una forte consapevolezza dei consumatori sul fatto che i loro dati rappresentino “il nuovo petrolio” per i brand. Il 35% ritiene che il proprio indirizzo email valga oltre 100 dollari per un’azienda.

Tuttavia, i marketer che intendono proteggere i profitti sanno che i consumatori preferiscono la condivisione dei dati in cambio di esperienze personalizzate, sconti o servizi gratuiti.

Nel precedente white paper “Data Secrets of Successful Marketers”, pubblicato da Zeotap a fine 2021, emergeva che:

  • il 91% dei marketer è fiducioso nel proprio approccio alla data privacy;
  • il 30% non ha la visione unica del consenso dei clienti, una priorità per salvaguardare le preferenze dei consumatori.

“Lo studio evidenzia come la data privacy sia oggi molto più di una questione di conformità legale; è una questione di reputazione del brand, di differenziazione e, per estensione, di profitto”, commenta Projjol Banerjea, Founder e CPO di Zeotap, “per tutti coloro che sono meno inclini a prendere sul serio la data privacy perché – magari – non sono stati ancora vittime della minaccia di sanzioni pecuniarie, questo dovrebbe servire come un campanello d’allarme: la perdita del cliente e il fatto che possa smettere di usufruire dei servizi offerti è la parte più importante”.

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