Formazione e digitale: IBM e CRUI sostengono le università italiane

Con il cloud pubblico IBM, le Università italiane potranno accedere a tecnologie innovative, come l’AI, per sviluppare servizi e corsi di formazione sempre più in linea con le esigenze del mercato del lavoro

Pubblicato il 16 Gen 2020

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Una nuova occasione, per le Università italiane di modernizzare le proprie applicazioni, valorizzare il proprio patrimonio informativo, e creare nuove forme di interazione con studenti e partner. CRUI (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) e IBM hanno siglato un accordo triennale per consentire agli Atenei l’accesso a servizi innovativi per la realizzazione di nuove applicazioni cognitive a fini educativi, analitici e di ricerca. Attraverso il public Cloud di IBM, saranno disponibili Intelligenza Artificiale e Data Analytics per sviluppare progetti di ricerca, prototipi e soluzioni a supporto di ricercatori e docenti, ma anche corsi formativi per allineare i profili professionali alle esigenze del mercato del lavoro.

Il ruolo delle università nella trasformazione digitale del nostro Paese è cruciale dal punto di vista tanto della pianificazione, quanto della sua implementazione ai livelli più alti” ha commentato Lucio D’Alessandro, Vicepresidente della CRUI “Da una parte, ogni passo avanti della tecnologia richiede considerazioni etiche e una cauta capacità di indirizzo, concetto ancora più stringente nel caso dell’intelligenza artificiale. Dall’altra, le università hanno la responsabilità di monitorare le esigenze del mercato del lavoro per fornire ai loro studenti le competenze necessarie per soddisfarle. Proprio per questo la CRUI promuove accordi, come quello con IBM, con partner tecnologici desiderosi di gettare le fondamenta di un futuro più giusto, specialmente per le nuove generazioni.”

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